mercoledì 29 maggio 2013

CAMPIONI!

Breve racconto attraverso le immagini di quello che è accaduto lunedì sera dopo aver vinto la finale contro The Titans. E' stata una gran serata ed una grande festa. Per adesso mi limito a pubblicare solo questa foto, per tutti i commenti, le notizie ed i dettagli vi rimando ad un post che scriverò nei prossimi giorni, nel frattempo mi godo ancora qualche giorno la vittoria del Torneo e la Coppa... 

giovedì 23 maggio 2013

TOPOLINO 3000

Ieri è uscito in tutte le edicole lo storico numero 3000 di Topolino. Che si tratta di un numero speciale lo dimostra il fatto che ha impiegato pochissime ore per sparire da tutte le edicole! alle 9 di mattina infatti era praticamente introvabile in tutta Roma e chi come me non ha avuto l'accortezza di farselo mettere da parte dall'edicolante di fiducia credo sia rimasto con le pive nel sacco! per averne due copie (una per me l'altra destinata ad ebay) ho dovuto sfruttare i miei agganci al nord, per l'esattezza a Pavia dove ancora ce n'era qualche copia disponibile nel primo pomeriggio. Detto questo parlando del contenuto dell'albo posso dire con certezza che si tratta di un numero davvero fantastico che contiene ben 14 storie a tema 3000 disegnate e sceneggiate da tutti i migliori autori disneyani degli ultimi anni. Topolino 3000 è un fumetto che ognuno di voi dovrebbe avere nella propria libreria per questo chi non l'ha ancora preso deve fare in modo di averlo al più presto perchè a 2,40€ sarebbe un delitto non prenderlo!

SAN ARCANGELO MICHELE DI BOTERO

L'ultima opera realizzata da Maria è un autentico capolavoro! la foto non gli rende giustizia, ma il segno della pennellata dinamica e sicura, l'intensità cromatica e la cura del dettaglio sono davvero fantastici! quando ieri sera al mio ritorno a casa l'ho visto praticamente finito sono rimasto davvero ad occhi spalancati! il regalo che Maria ha pensato per il compleanno del padre sono certo che riscuoterà tutto il meritato successo. Quasi me ne dimenticavo: il dipinto in questione è una copia del San Arcangelo Michele del  Maestro Botero.

INTERNAZIONALI DI TENNIS A ROMA

In queste ultime settimane ho avuto un sacco da fare per questo ho dedicato pochissimo tempo al blog ed ho diversi post lasciati in sospeso. Uno di questi era dedicato agli Internazionali di Tennis di Roma di una settimana fa. Sono tornato al Foro Italico dodici anni dopo l'ultima volta: qualcosa è cambiato, molto è rimasto uguale. L'atmosfera è stata piacevole ed il meteo benevolo. Ci sono andato con Luciano, lui aveva il biglietto d'ingresso gratis io no, ma grazie alla clemenza di uno degli stewart e ad una bottiglietta d'acqua da 0,30€, sono riuscito ad entrare anche io senza pagare. E' stata una bella giornata ed oltre ad un intenso match tra l'italiano Cipolla ed il ceco Rosel (6-0, 1-6, 2-6 il risultato finale) io e Luciano abbiamo avuto la fortuna di vedere anche Re Federer e Djokovic nell'Arena centrale Super Tennis. 

IL RITORNO DEI DAFT PUNK!

Non riesco a smettere di ascoltarla! in loop totale sarà la mia colonna sonora dell'estate!

mercoledì 15 maggio 2013

VALLEVERDE - LONG BRIDGE UNITED 8-4


Dopo aver sconfitto rispettivamente QBR e Getafe, Valleverde e Long Bridge United si sfidavano per un posto in finale nel tabellone playout del Torneo S.C.O. Era la terza volta in pochi mesi che queste due squadre si sfidavano e visti i precedenti (2-0 per il Valle) era inevitabilmente la squadra di Sponza e Caputo a partire col favore del pronostico nonostante le quattro vittorie consecutive frutto di un massiccio restayling del LBU. Tra le vittime della squadra di Stivaletta e co. anche i più quotati Vicolo e Getafe, testa di serie n.3 del tabellone. Per questo motivo Mister De Martino aveva cercato di far capire ai suoi calciatori (riuscendoci) che era fondamentale non sottovalutare gli avversari. Così alle 22 sul campo 1 dello S.C.O. è iniziata la gara con le due compagini al completo; per la prima volta da inizio competizione il Valle aveva tutti a disposizone e visto l'andamento ed il risultato finale della partita va detto che è stato un vero peccato per i biancoverdi non aver potuto schierare questo sestetto dall'inizio. Il Valle visto ieri sera infatti è sembrato decisamente di un altro livello rispetto agli avversari e meritevole di giocare nei playoff piuttosto che nei playout. La squadra di Calamari sembra in continua crescita e se riuscirà in futuro ad approcciare meglio alle partite e a restare concentrata potrà togliersi belle soddisfazioni. Senza andare troppo in là coi discorsi, parlando di presente e di ieri sera, cominciamo col dire che la resistenza del LBU è durata solo un tempo. Andati subito in vantaggio con un bel gol del loro capitano, i bianconeri hanno tenuto bene il campo per tutti i primi 25' di partita sfiorando in almeno un paio di occasioni il raddoppio. Nella prima frazione di gioco quello sceso in campo non è stato infatti un Valleverde brillante: linea difensiva traballante, poco gioco in profondità e soprattutto zero pericoli per la porta avversaria. Nonostante i continui cambi di posizione provati da De Martino né Caputo né FavroBruscolotti sono mai riusciti ad impensierire seriamente l'estremo avversario. Dall'altra parte il LBU è riuscito bene nel suo intento di addormentare il gioco tenendo l'azione sottoritmo e limitando al massimo la spinta avversaria sulle fasce di Lepore e Sponza. Non riuscendo a trovare la via del gol attraverso il gioco corale il Valleverde ha iniziato così ad affidarsi alle continue iniziative personali; è proprio attraverso una di queste che Bruscolotti a fine primo tempo riesce a pareggiare favorito da una fortunosa deviazione avversaria. Pochi secondi dopo Favro avrebbe l'occasione giusta per raddoppiare, ma calcia fuori di un soffio lasciando il risultato sull'1-1 all'intervallo. Nella ripresa si rivede finalmente il Valleverde visto nel secondo tempo contro il CSKA, il Caffè Smile e il Vicolo, quello capace di mettere alle corde gli avversari schiacciandoli nella propria metà campo. Caputo ha subito due occasionissime, la prima la sbaglia incredibilmente, ma alla seconda fa centro riportando in vantaggio i suoi. Vantaggio che dura pochissimo perchè è ancora il capitano del LBU a ristabilire l'immediata parità prima che ancora il n.7 verde e Favro ristabiliscano le distanze sul 4-2. Sembra fatta, ma un pasticcio difensivo valleverdiano rimette in partita i bianconeri bravi ancora una volta a sfuttare ogni occasione. A 12' dalla fine ed avanti di un gol Lepore e co. mettono il turbo e grazie ai bellissimi gol di Caputo (punizione bomba), Favro (serpentina ubriacante) e Sponza (rasoiata a fil di palo) spezzano definitivamente gli equilibri andando a vincere la partita. Negli ultimi minuti di semifinale c'è ancora tempo per vedere Pietropaoli prendersi la sua consueta fetta di complimenti grazie ad una serie di ottimi interventi, Favro segnare al termine di una bella triangolazione con Calamari e Caputo e Bruscolotti mordere le caviglie avversarie grazie ad uno stato di forma che migliora di partita in partita. Dunque come era auspicabile e prevedibile saranno Valleverde e The Titans (vittoriosa sul Dinamo Torrino 9-5) a giocarsi finale e coppa la settimana prossima. Ora non resta altro da fare che recuperare forza e concentrazione in vista di un'ultima partita che si presenta molto più difficile ed impegnativa delle precedenti. Arrivati a questo punto può succedere di tutto, ma obiettivamente perdere sarebbe un peccato, mentre vincere, oltre a fare morale, sarebbe un ottimo punto di partenza per un gruppo e una squadra giovane che ha fame di vincere...

martedì 14 maggio 2013

JACK REACHER - LA PROVA DECISIVA

Non l'aver letto "One shot" il libro di Lee Child da cui è tratto questo film (e in generale nessun altro dedicato al personaggio di Jack Reacher) non mi ha impedito di apprezzare a pieno questo thriller ben realizzato ed articolato che pur contenendo tutti o quasi i cliché del genere (scazzottate, inseguimenti in auto, cattivone siberiano, resa dei conti in luogo isolato etc.) a me è piaciuto molto. Del personaggio Jack Reacher nell'arco dei 100' di proiezione viene fatto sapere lo stretto necessario per comprendere alcuni snodi del film, molto altro invece viene solo sfiorato o rimandato probabilmente per preparare il campo ad un'inevitabile sequel o serie di sequel. Non mi sorprenderei infatti se JR, dopo esserlo stato in libreria, nei prossimi anni diventasse un personaggio seriale anche nel cinema. Anzi a dirla tutta me lo auguro perchè a me Tom Cruise in questo tipo di ruoli piace molto ("Innocenti bugie" è uno dei miei film preferiti) ed il "suo" Jack Reacher sembra molto l' Ethan Hunt di "Mission Impossible" dotato di un pizzico in più di umorismo. Oltre al personaggio comunque promuovo a pieni voti anche l'incipit della storia, sempre molto coinvolgente e articolata, e la regia disinvolta e dinamica di Christopher McQuerrei autore di quel "Protocollo Fantasma" che al contrario non mi aveva entusiasmato. Se non l'avete visto al cinema non perdetevelo in home video perchè sarebbe un peccato. Fidatevi.

venerdì 10 maggio 2013

VALLEVERDE - QBR 5-2

Quello che doveva affrontare il QBR nella gara valevole per i quarti di finale del 18° Torneo S.C.O. era un Valleverde in piena emergenza; senza Valente, Calamari, Favro e Lepore il tecnico De Martino si trovava infatti di fronte al difficile compito di dover allestire una squadra competitiva in pochi giorni attorno ai soli reduci Caputo e Sponza. Alla luce di come sono andate alla fine le cose. Il giovane Tecnico della Garbatella ha superato brillantemente la prova riuscendo a schierare un quintetto di tutto rispetto con Caputo e Sponza sulle corsie esterne, il rientrante Tulli perno difensivo, De Nardis a fare da intermedio e i debuttanti Bruscolotti e Pietropaoli rispettivamente a giocare da jolly offensivo e portiere. Finisce 5-2 una gara che ha visto sempre il Valleverde avanti nel punteggio, ma non nella manovra di gioco che per lunghi tratti è stata poco fluida e brillante. Meglio il QBR ad inizio e fine partita, mentre bravi i verdi a dominare gli avversari nella fase centrale e cruciale del match. L’approccio del Valleverde come al solito è molto timido ed impacciato e se non fosse per le parate di un Pietropaoli in serata di grazia, la squadra capitanata da Caputo si sarebbe trovata subito costretta ad inseguire. La linea difensiva voluta da De Martino infatti non viene applicata a dovere dai suoi ragazzi e di conseguenza gli attaccanti orange si trovano più volte liberi di calciare davanti al portiere. Il vantaggio di Sponza, abile ad incrociare di destro al termine di un bel contropiede, rompe l’inerzia del match e consente al Valle di giocare come sa fare meglio, ossia in ripartenza. Dopo un paio di pericoli sventati ancora da Pietropaoli e da Tulli, è l’uomo più pericoloso del QBR a trovare la via del gol grazie ad un fortunato tap in su azione di calcio d’angolo. Gli orange però non hanno neanche il tempo di festeggiare il parecchio che prima Caputo poi Bruscolotti, proprio sulla sirena, fissano il risultato sul 3-1. Nella ripresa uno spietato Sponza pesca il jolly con una precisa conclusione dalla distanza portando il Valle a distanza di sicurezza. Avanti di tre reti a un quarto d’ora dalla fine sembra fatta soprattutto perché l’inerzia della partita è costantemente a favore di De Nardis e compagni. Un gol ancora in mischia però riapre inaspettatamente i giochi. Gli arancioni a questo punto non avendo più nulla da perdere producono il loro sforzo massimo aggredendo in massa la difesa verde che sembra più volte in procinto di capitolare. Inizia la fase più delicata e confusionaria del match: i calciatori del Valle sembrano non averne più, gli schemi saltano e gli ultimi dieci minuti di gara si giocano corpo a corpo mettendo in campo solo grinta e cuore. L’arbitro, apparso mai in completo controllo del match, ci mette del suo e sbagliando tutte le decisioni prese nel secondo tempo inasprisce le ostilità fino quasi alla rissa. Nel finale Caputo mette il sigillo su una vittoria fondamentalmente mai in discussione e regala la meritata semifinale alla sua squadra. Non mi addentro in ulteriori ed approfondite analisi, De Martino negli spogliatoi era stato chiaro: l’importante ieri sera era solo vincere e passare il turno senza badare troppo ai fronzoli e agli estetismi e la squadra l’ha preso in parola. Tra le cose da salvare c’è sicuramente la dedizione e l’impegno messo in campo da tutti i calciatori che hanno dato tutto fino all’ultimo minuto; tra quelle da evitare e censurare ci sono il solito approccio molle alla sfida e ancora una volta l’eccessivo nervosismo mostrato in campo che seppur in parte giustificato non è più tollerabile. L’aver sfiorato per ben tre volte la rissa in mezz’ora di gioco con tre uomini diversi (Bruscolotti, Sponza e Caputo) è un fatto preoccupante che oltre a far riflettere deve essere affrontato e risolto al più presto. La differenza tra l’essere una squadra qualunque e una grande squadra passa infatti anche e soprattutto attraverso questo aspetto che non va sottovalutato. Ora non resta altro da fare che recuperare uomini e forze perché la settimana prossima c’è una semifinale da giocare e vincere.

giovedì 9 maggio 2013

L'UOMO COI PUGNI DI FERRO

Una settimana prima dell'uscita ufficiale nelle sale italiane ho avuto la fortuna (neanche fossi un addetto stampa o un giornalista!) di vedere in anteprima il film "L'uomo coi pugni di ferro". Diretto dall'esordiente Robert Diggs (più conosciuto come rapper RZA) prodotto e presentato dall'accoppiata Eli Roth-Quentin Tarantino, "LUCPDF" sembra essere un confusionario e classico blaxpoitation contaminato dal genere kung-fu dell'era Shaw Brothers omaggiato a più riprese attraverso continui rimandi ai personaggi, alle armature, alle armi, agli uomini di ottone e alle presentazione dei singoli protagonisti. Insomma tutte cose già viste nei film di Tarantino, compresi gli split screen e gli spruzzi di sangue che non lasciano macchia, trattate però con meno consapevolezza e disinvoltura rispetto al regista di Kill Bill. RZA infatti sembra interpretare la regia in maniera piuttosto confusionaria mettendo sullo schermo tutte quelle che probabilmente sono le sue passioni, ma lo fa senza soluzione di continuità confezionando un film che nonostante abbia la presunzione di volersi prendere troppo sul serio risulta per lunghi tratti anacronistico e mai credibile. Questo comunque non vuol dire che sia un brutto film: di materiale da nerd ce n'è da riempire pagine e pagine di blog, ma proprio questo boom di citazioni e la voglia di stupire sempre e comunque in ogni inquadratura si è rivelata un'arma a doppio taglio che alla lunga un pò stanca e soprattutto mal si sposa con uno script troppo caotico e mal articolato. Peccato perchè gli "ingredienti" per fare un film "alla Tarantino" dei bei tempi c'erano tutti: parecchi personaggi interessanti, location ben costruite, tanti armi diverse, combattimenti molto dinamici, arti marziali varie, abilità differenti, sangue a volontà etc., ma RZA nella messa in scena e soprattutto nel ritmo perde il confronto col suo "mentore" palesando tutti i suoi limiti alla regia. "L'uomo coi pugni di ferro" dunque non è quello che poteva essere, ma nonostante questo è un film che merita la visione perchè presenta alcuni spunti interessanti, un comparto immaginario e visivo comunque notevole e una colonna sonora azzeccata. E se questo non dovesse bastare a convincervi a spendere il prezzo del biglietto, mi rimane solo un'ultima carta da giocare: un'imperdibile Russel Crowe ingrassato di trenta kg!

THE LAST STAND - L'ULTIMA SFIDA

Nell'ultimo mese sono stato uno spettatore "cinematograficamente" molto attivo grazie alla mia preziosa tessera del Cinema 3 e ad alcuni biglietti ed inviti avuti gratuitamente per assistere alle ultime novità presenti in sala. Tra queste, oltre a "Gangster squad" (niente di nuovo!), "Agenti molto speciali" (davvero brutto!) e "Bullet to the Head" (di cui ho parlato in un precedente post) c'era anche "The Last Stand - L'ultima sfida" con l'inossidabile Arnold Schwarzenegger. Rispetto al film con Sylvester Stallone questo mi è piaciuto un pò di più perchè nonostante stiamo parlando sempre di un B-Move, presenta secondo me una regia più frizzante e solida del film diretto da Walter Hill. Il coreano Kim-Ji Woon infatti pur non inventando e sperimentando nulla di nuovo dirige in maniera solida e convincente uno Swarzy ancora in gran forma che nonostante l'età buca ancora lo schermo più di ogni altro attore presente nel film. Il plot, molto semplice e lineare, non è il punto forte del film che regala i suoi momenti migliori quando A.S., nei panni di un sornione sceriffo di contea, gioca col proprio ruolo rivolgendosi più volte ai suoi fan con umiltà ed umorismo. Ne nasce così un film pieno di azione e divertimento, a metà strada tra l'action ed il western con tanto di duello finale, che terrà lo spettatore incollato allo schermo per tutta la durata della proiezione. Insomma "The Last Stand" mi è piaciuto perchè pur essendoci pugni, esplosioni, spari, sangue e chi più ne ha più ne metta non cade mai nella trappola dell' ovvietà e del patetico e anzi grazie ad una buona dose di autoironia rappresenta secondo me un piccolo omaggio a quel cinema di genere degli anni 80'-90' che non c'è più.
Da vedere.

lunedì 6 maggio 2013

JIMMY BOBO - BULLET TO THE HEAD

Sylvester Stallone durante l'adolescenza ha rappresentato molto per me: è stato il mio attore preferito, il mio eroe ed il mio primo poster sulla parete. Ho visto e collezionato tutti i suoi film (prima in VHS poi in DVD), ho ritagliato le sue foto sui giornali, ho indossato per un'estate intera una fascetta rossa sulla fronte, mi sono slogato un braccio giocando a braccio di ferro con un cappellino dalla visiera girata e ho preparato su di lui una dettagliatissima tesina per l'esame di linguaggio cinematografico alle superiori. Insomma ero un vero e proprio fan sotto tutti i punti di vista e lo sono stato fino alla tremenda doppietta "Oscar - Un fidanzato per due figlie" e "Fermati o mamma spara". Da lì in poi il mio interesse è andato gradualmente a scemare, anche perché i successivi "Demolition Man", "Dredd", "Assassins", "Daylight", "D-Tox" e compagnia bella non si dimostrarono all'altezza dei capolavori precedenti, quelli dai "Falchi della notte" a "Rocky V" per intenderci. Nonostante questo però sono sincero, ogni volta che è in uscita un film con Stallone, io sento sempre un leggero brivido sulla schiena perché segretamente spero di trovarmi davanti ad un suo nuovo capolavoro: uno di quelli che mi faccia emozionare e  schizzare l'adrenalina da tutti i pori. Bene "Bullet to the head" da noi arrivato con l'inspiegabile aggiunta "Jimmy Bobo", non è niente di tutto questo! è un buon film, ma non è un assolutamente un capolavoro nonostante dietro la macchina da presa ci sia un mostro sacro come Walter Hill (regista de "I guerrieri della notte", "48 ore" e "Danko" tanto per citare tre sue pellicole). Tornato a fare cinema dieci anni dopo "Undisputed" il regista statunitense ha confezionato uno dei più classici buddy cop (basato su una graphic novel) che nonostante non rappresenti nulla di nuovo e di originale fila via liscio che è un piacere grazie ad uno script piuttosto semplice, ad ritmo sostenuto e ad una coppia di attori, Stallone-Kang, che funziona davvero molto bene. Insomma "Bullet to the head" pur non raggiungendo i livelli di un film come "48 ore" regala lo stesso allo spettatore 90' di azione e divertimento che valgono il prezzo (ridotto) del biglietto.