domenica 15 marzo 2009

VI DEVO DELLE SPIEGAZIONI

Roma: qualche giorno fa ho pubblicato sul blog un mio "vecchio" racconto scrivendo che avrei atteso un pò prima di spiegare il perchè avessi deciso di rendere in qualche modo pubblico quanto avessi scritto anni prima. Bene sarà prorio attraverso questo post che farò un pò di chiarezza su "La Ballerina". Comincio dalla fine: ossia dicendo subito che "La Ballerina" esiste davvero ed io l'ho conosciuta qualche anno fa, per l'esattezza nel 2005. La Ballerina si chiamava (e spero si chiami ancora) Ilaria ed era una ragazzina che non avrà avuto più di dieci anni ricoverata nel reparto di ortopedia dell'ospedale dove ero ricoverato dopo l'ennesimo intervento al mio ginocchio sinistro. La danza con le dita, il suo estranearsi da tutto il resto, la carrozzina ed il suo piccolo grande sogno di poter, un giorno, diventare una ballerina è tutto "dolorosamente" vero. Scrivo dolorosamente perchè la piccola Ilaria era affetta da un problema piuttosto grave alle gambe (soprattutto ad una) che metteva in serio dubbio addirittura il poter tornare a camminare; quindi sentirla parlare di danza e vederla coltivare il suo sogno da ballerina mi ha stretto forte il cuore e mi ha fatto riflettere su diversia spetti della vita che allora quasi ignoravo. Il coraggio di Ilaria mi ha aperto gli occhi e mi ha dato ancora più forza e slancio per superare il mio problema che al confronto era niente. A quella dolcissima e tenace ragazzina ho voluto dedicare quelle poche righe che avete letto nel post precedente. Allora vi starete chiedendo perchè ho deciso proprio oggi di pubblicare questo breve racconto? rispondo subito: ad essere onesto probabilmente questa storia l'avrei tenuta per me, ma poco tempo fa è successo qualcosa che mi ha fatto cambiare idea; navigando qua e la per la rete infatti mi sono imbattuto in un breve cortometraggio che praticamente era identico alla mia storia, anzi a quella di Ilaria. Il corto in questione non recitava le stesse battute della mia ballerina e fatta eccezzione per qualche piccola differenza era praticamente identico al mio breve brano. Ora io non dico che l'autore del corto abbia necessariamente tratto ispirazione da "La Ballerina" che nel 2006 partecipò ad un concorso per racconti entro 90 righe pubblicato online, però sinceramente mi è dispiaciuto vedere realizzata una mia idea da un'altro. Ovviamente il mio racconto non è mai stato pubblicato e del vecchio concorso su internet non v'è traccia quindi non ho in mano nulla per dimostrare l'accaduto. Poche persone a me care sanno di Ilaria ed a me basta questo, ma non nego che a breve scadenza girerò un corto che a modo mio le renderà omaggio. Avrei concluso, ma prima di chiudere vorrei ringraziare tutti quelli che mi hanno scritto (sul blog, via mail, su facebook) per commentare questa nuova storia, che più di ogni altra ha diviso, ha commosso ed ha anche fatto rabbia...

sabato 7 marzo 2009

LA BALLERINA

Roma: avrete visto che ultimamente scrivo molto meno su questo blog, non perchè ne stia tenendo un altro o perchè sono stanco di curare questo, ma piuttosto perchè non ho più possibilità di accesso in ospedale e a casa passo pochissimo tempo e in quel tempo sinceramente spesso faccio altro. Questo non significa che non scriverò più articoli su " Istruzioni per l'illuso", vuol dire semplicemente che cercherò di rendere questo blog il più possibile un "blog d'Autore" centellinando i miei "interventi" in pochi e di qualità. In un certo senso ho cominciato "già" a farlo pubblicando una poesia "Il viaggio chiamato giorno" scritta come avrete capito da mia cugina Fabrizia. Sono contento che diversi miei amici e lettori abbiano apprezzato questa mia scelta. E seguendo questa nuova "linea di condotta" passo a pubblicare in esclusiva un racconto breve scritto nel 2005 che ho deciso di farvi leggere solo oggi per un motivo ben preciso che però vi dirò in seguito. Per il momento non aggiungo altro anche se tornerò presto a parlare de "La Ballerina". Buona lettura...


LA BALLERINA
Come accadeva ormai da alcuni mesi entrai nella sua stanza di mattina presto.
Era inizio primavera ed un tiepido sole faceva timidamente capolino da dietro le persiane abbassate.
“buongiorno” aprii un’anta della finestra.
Nessuna risposta.
“dormito bene stanotte?” spalancai con un solo strappo la serranda facendo illuminare di colpo tutta la stanza.
Ancora nessuna risposta.
Mi voltai e vidi che Ilaria era rimasta immobile seduta con il viso poggiato sul dorso di una mano usata come un piccolo cuscino sopra al tavolo.
Con l’indice ed il medio dell’altra la ragazzina stava ticchettando sulla parte liscia del piano davanti a lei come se le sue dita si muovessero al ritmo di una musica.
Rimasi a fissarla per quasi un minuto incantato dinnanzi a quell’insolita danza.
Poi domandai “che stai facendo con le dita?”.
Ilaria rimase ancora in silenzio senza rispondere e con uno sbuffo d’aria mi fece capire che non voleva essere disturbata.
“ok ho capito me ne vado via subito…ti ho poggiato qui il vassoio” indicai il mobiletto vicino al letto “quando hai finito però mi raccomando fai colazione…stamattina ci sono quei biscotti al cioccolato che ti piacciono tanto” conclusi camminando verso l’uscita della stanza.
“mi sto allenando…”.
“cosa?”.
“mi sto allenando…” ripeté a bassa voce senza voltarsi “mi sto allenando perché un giorno diventerò una grande ballerina…” terminò la sua esibizione con una spaccata delle dita prima di tirarsi un po’ indietro dal tavolo facendo girare i raggi colorati della sua piccola sedia a rotelle.
“certo che lo diventerai…” dissi con gli occhi lucidi e le mani poggiate sul mio carrello portavivande pronto a riprendere il mio giro nel reparto pediatria dell’ospedale.